“Perchè non funziona?”

“Perché non funziona?”

Più che una domanda, è l’espressione di una insofferenza che sicuramente la maggior parte dei dipendenti avrà provato in prima persona, oppure ascoltato, o entrambe le cose, durante la loro esperienza lavorativa.

Si tratta di un’espressione usata a causa di una stampante rotta, di un pennarello esaurito che non è stato sostituito, di una tecnologia che non ne vuole sapere di funzionare o anche di qualsiasi semplice risorsa che improvvisamente ci lascia a piedi.

Tuttavia, quando le persone trascorrono così tanto della vita nel proprio spazio lavorativo, anche questi dettagli, apparentemente minori, possono essere un motivo per perdere la pazienza. Come afferma il noto psicologo del posto di lavoro, Sir Cary Cooper, il benessere dei dipendenti è essenziale per il successo individuale e collettivo.

“Le aziende di tutto il mondo si impegnano a fondo non solo per mantenere i dipendenti motivati a esprimere il miglior livello possibile nel proprio lavoro, – sostiene Cooper – ma anche per attirare i migliori candidati nel loro settore. Per stare al passo con i concorrenti, le organizzazioni devono dare la priorità alla soddisfazione dei collaboratori, garantendo che tutti gli aspetti dell’azienda, sia interni che esterni, facciano leva sul loro benessere, creatività e produttività “.

Perciò quando le aziende mettono i dipendenti nelle condizioni di perdere tempo per provare ad aggiustare una stampante o cambiare una lampadina perché da’ una luce troppo intensa, corrono il rischio concreto di abbassare la loro produttività.

L’infelicità, l’insoddisfazione professionale, il sognare ad occhi aperti lavori alternativi e l’idea di cercare erba più verde (erba dove tutto funziona) non è così rara come si potrebbe forse pensare ritenendo insignificanti queste lamentele.

E in un clima globalizzato, in cui proposte di lavoro alternative possono essere identificate con pochi clic del mouse (a condizione che funzioni), spetta alle aziende occuparsi delle piccole cose, in modo che gli obbiettivi di business aziendali restino prioritari per l’ufficio.

Mettere in pericolo la fluidità del business

In un recente studio condotto da Staples Mondoffice, che ha esaminato i tassi di soddisfazione degli impiegati in tutta Europa, è stato spesso riscontrato che questi elementi apparentemente secondari dimostrano la differenza tra soddisfazione o insoddisfazione sul luogo di lavoro.

Quando è stato chiesto di elencare le fonti di frustrazione indotta dall’ufficio, le risposte principali in Italia includevano una stampante malfunzionante (19%), un’illuminazione non adeguata (24%) e la mancanza di spazi comuni (15%).

Forse ancora più interessanti sono i dati relativi alle conseguenze di queste “piccole pecche”.

In un ufficio che ignora continuamente questo tipo di problematiche, rovinare la mattina o l’intera giornata di qualcuno è l’ultima delle preoccupazioni per l’azienda.

Da un punto di vista della soddisfazione, più di tre quarti degli intervistati ritiene che la qualità del proprio spazio di lavoro in ufficio abbia un legame diretto con il proprio benessere sul lavoro, indipendentemente da quanto piccoli o grandi siano i fattori che vi contribuiscono.

Oltre tre quarti concordano sul fatto che esiste un legame diretto tra la funzionalità del posto di lavoro e la produttività, andando quindi oltre la soddisfazione individuale per mettere effettivamente a repentaglio la capacità di operare di un’azienda.

L’82% dei lavoratori in Italia ritiene che un ufficio ben funzionante e attraente sia importante per il benessere mentale del personale. Il professor Jeffrey Pfeffer, che ha pubblicato “Dying for a Paycheck” all’inizio di quest’anno, ha anche evidenziato un legame tra aree di lavoro inadatte e problemi di salute tra il personale degli uffici. “Per decenni la ricerca ha dimostrato che dare alle persone più controllo su come e quando fanno il proprio lavoro aumenta la motivazione e l’impegno”.

Più del 75% ha concordato sul fatto che queste “lamentele accidentali” potrebbero in ultima analisi incidere sulla fidelizzazione del personale.

Piccoli gesti che vengono ricompensati

Una stampante rotta non è solo un inconveniente di cinque minuti. La fornitura inadeguata di cibo e bevande di base non è solo una violazione dei diritti dei lavoratori. E l’illuminazione inadatta non è semplicemente un rischio che i dipendenti dovrebbero ignorare.

Tutti questi elementi rappresentano gli standard aziendali più ampi da una prospettiva di mantenimento del personale e riflettono quanto un’azienda apprezza i propri dipendenti. E, ovviamente, sottovalutando i membri dello staff è improbabile che si possa ottenere il meglio da loro.

Quasi il 90% degli intervistati da Staples crede che un ambiente ufficio dove tutto funziona li aiuti a raggiungere i propri obiettivi sul lavoro, mentre l’80% evidenzia semplicemente una correlazione tra la funzionalità dell’ufficio e i propri livelli di prestazioni personali.

In sostanza, le aziende devono iniziare a rendere lo spazio di lavoro un luogo in cui il personale possa sentirsi motivato e rimanere produttivo, senza doversi preoccupare di problemi piccoli ma spesso molto fastidiosi. Se un problema apparentemente piccolo può avere un impatto così radicato, allora un altrettanto piccolo gesto per migliorare quella situazione ha il potenziale per raccogliere in risposta effetti altrettanto positivi.